Una volta, durante un corso di formazione con i genitori chiesi di scrivere una specie di testamento spirituale o se volete morale.
Cosa volete lasciare ai vostri figli in termini spirituali, etici?
Ricordo delle lettere bellissime.
Emerse una conclusione su tutte: il dono più utile, bello e prezioso che possiamo fare ai nostri figli, ma anche ai nostri ragazzi, a tutti coloro che vivranno dopo di noi è il buon esempio.
Mio padre faceva il medico sentii dire da un papà, lui rispondeva alle chiamate ogni volta e a qualsiasi ora, a volte senza compenso e io, bambino, pensavo che da grande avrei voluto essere come lui.
Per quante parole possiamo dire conta l’esperienza, ciò che viviamo da vicino, che vediamo e che testimoniamo.
E questo ci porta a un altro tema che mi sta a cuore: l’uso del tempo.
A volte pensiamo che essere buoni genitori significhi trascorrere tutto il tempo con i figli, oppure investire il proprio tempo soprattutto in funzione di quanto potremo dare loro. Io credo che si raggiungano risultati molto più efficaci in termini di felicità quando un figlio può partecipare, vivendoci accanto, della realizzazione di ciò che io chiamo la propria missione.
Franco Nembrini, insegnante saggista e pedagogista del nostro tempo, in una intervista disse che la sua vita piena non gli aveva mai impedito di seguire i suoi figli. Certo occorre ben organizzarsi, stringere una forte alleanza educativa fra genitori e coinvolgere i figli attraverso i racconti delle nostre giornate. Raccontiamo la fatica, raccontiamo la bellezza, raccontiamo ciò che è comune o straordinario e testimoniamo le nostre passioni, i nostri valori, ciò che ci sta a cuore. Portiamoli con noi quando è possibile affinché vedano e credano; le parole senza fatti rimangono solo buone intenzioni.
I figli hanno bisogno di avventura recitava un vecchio libro, e di buoni esempi, aggiungo io.
Eleonora Alvigini