Settembre è il tempo dei nuovi inizi.
In questi giorni, infatti, le scuole di ogni ordine e grado apriranno le loro porte ai bambini e ai ragazzi del nostro paese.
Cosa mettere nello zaino oltre ad astucci, diari, libri di testo e quaderni?

Ai genitori vorrei dire di mettere:


Attenzione che significa stare nelle vicinanze, cogliere i segnali, essere vigili ma fiduciosi, senza sostituirsi continuamente ai figli nei loro compiti, prima ancora di capire se sia davvero l’unico modo per aiutarli.
Coraggio di fidarsi delle capacità e delle autonomie conquistate dai figli anche quando fanno più fatica e commettono più errori. Ci vuole coraggio per tollerare un risultato scadente senza cedere alla tentazione di fare al loro posto, piuttosto che accettare la fatica di provare e riprovare fino a quando ce la fanno anche da soli.
Una linea di separazione fra i risultati ottenuti e l’impegno vissuto, non tanto per essere sempre tolleranti nei confronti di un insuccesso, ma per non perdere la testa a causa dello stesso.
Impegno nei confronti del proprio lavoro quotidiano con grande senso e rispetto dei propri limiti, oltre che delle proprie capacità, perché l’esempio è il mezzo migliore per insegnare ai figli cosa sia e come fare la cosa giusta.
Incoraggiamento attraverso un linguaggio adeguato e una vicinanza nel fare che non diventi però sostituzione e dipendenza.

Agli insegnanti vorrei dire di mettere esattamente gli stessi elementi, consapevole, credetemi, che il terreno di gioco è davvero sdrucciolevole, gli ostacoli sono parecchi e le richieste sono sfidanti. Così come per un genitore del resto.

Ricordiamoci che siamo tutti elementi della stessa squadra e che andare a scuola è un diritto prima che un dovere perché è un privilegio più che un’opportunità.

Lo è per gli studenti e lo è per gli insegnanti e per tutti gli adulti che hanno il compito e il pregio di crescere gli adulti di domani.

Eleonora Alvigini

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