I giochi più belli sono quelli che si possono inventare e trasformare nel tempo. Sono quelli che ti lasciano qualcosa dentro: l’emozione con cui si è giocato e il desiderio di rifarlo.
Il RicordaCose è un’idea di Gió Evan, autore del libro “I ricordi di Noah Gingols” , a mio modesto parere, una lezione di vita. Il RicordaCose è una cornice di cartone che i genitori di Noah gli regalano quando lui comincia a capire che i grandi non sempre sanno ricordare perché sono al mondo. Quella sera Noah si fa triste e allora mamma e papà gli regalano questa meravigliosa occasione per non dimenticare i sogni e i desideri che abbiamo tutti quando siamo piccoli e vediamo il mondo come un luogo bellissimo. Deve solo inquadrare l’oggetto che non vuole più dimenticare e la sua mente farà il resto. Come una fotografia, solo che a fare clic sarà direttamente il suo cuore. Cerchiamo tutti un modo per non invecchiare l’immagine del mondo così come l’abbiamo visto la prima volta. Io dipingo, un altro fotografa, un’altra ancora scrive, alcuni filmano, ma alla fine cerchiamo tutti di imprimere i ricordi più belli, perché sono la bellezza e la bontà di ciò che viviamo a coltivare la speranza e a renderci desiderosi di non arrenderci mai alle sconfitte.
I giochi più soddisfacenti sono anche quelli più creativi perché attivano più aspetti della mente contemporaneamente, perché lasciano e allo stesso tempo creano libertà mentale e di movimento. Un cubo imbottito può diventare una sedia, un tavolo, una macchina, un cavallo, una torta o qualsiasi altra cosa si desideri che dipenderà dal mondo interno: da un bisogno sopra altri, da un ricordo impellente o da più emozioni insieme. Durerà il tempo necessario al suo ideatore di goderne a pieno i frutti e darà altro frutto a sua volta. Lo stesso cubo cambierà la sua funzione ludica nel tempo, col cambiare del bambino a cui appartiene. Esattamente come una cornice di cartone.
Consiglio pratico
Ai bambini regaliamo occasioni di gioco più che giochi già confezionati.
Le migliori occasioni di gioco sono sempre esperienze creative in cui fare diventa conoscere.