C’era C’era una volta una strega che si chiamava Quellochevuole.

La strega aveva un problema: alcuni giorni era molto buona e gentile, altri giorni era molto cattiva e faceva incantesimi tremendi a tutti.

Al mattino si alzava e non sapeva se sarebbe stata buona o cattiva, ed era veramente stufa:
“uffa non capisco più niente così”.

Allora decise di andare a consultare il grande mago, in cima alla montagna, e dopo una lunga e faticosa scalata arrivò alla porta della capanna del mago.

Bussò; il mago, che stava facendo un pisolino, si svegliò di soprassalto e un po’ scocciato chiese: “Chi è?”.

“Sono la strega Quellochevuole. Ti prego mago, aiutami! Voglio essere solo buona, non ne posso più di tutti questi cambiamenti!”

Il mago rispose pensoso: “Non so se si può essere solo buoni…proviamo, ma non ti garantisco nulla. Dovrai superare una prova difficile. Ti senti pronta?”

“Sì sì, sono prontissima” rispose coraggiosa la strega Quellochevuole.

“Dovrai armarti di spada, bastone e fuoco e accamparti nel bosco tutta la notte e quando arriverà un lupo, che vorrà mangiarti, dovrai sconfiggerlo!”.

La strega Quellochevuole si procurò le armi e si accampò nel bosco:
“non dormirò e starò vigile” si disse.

Il lupo arrivò, come aveva predetto il mago. Cercò di prendere la strega di sorpresa, ma Quellochevuole stava solo fingendo di dormire e fu lei a sorprendere il lupo quando lo infilzò con il suo tridente fatto da spada, bastone e fuoco, usando tutta la forza che aveva.

Stanca per la battaglia, Quellochevuole si addormentò ai piedi di un albero e si riposò fino all’alba, quando fu svegliata da un rumore sospetto: si accorse che era una bambina che, con una minuscola sega, cercava senza riuscirci, di tagliare dei rami secchi per accendere il fuoco nel camino di casa.

Quellochevuole si avvicinò alla bambina, sollevò la sua spada e… cominciò a menare grandi colpi ai rami degli alberi e accatastò velocemente, vicino alla bambina, un mucchio di legna pronta da ardere. La bambina ringraziò la strega e andò a casa tutta contenta con la sua legna.

La strega Quellochevuole tornò dal mago, bussò. Il mago, che stava ancora dormendo, si svegliò di soprassalto: “insomma strega! Mi svegli sempre! Che cosa vuoi?”

“Ho ucciso il lupo!” disse ansiosa Quellochevuole, sperando che il mago la trasformasse in una strega tutta buona.

Ma il mago le chiese: “che cosa hai usato per sconfiggere il lupo?”

“la spada, il fuoco e il bastone: li ho usati tutti insieme come una forchetta e l’ho ucciso!” rispose orgogliosa la strega.

“mmm…hai usato delle armi: ma chi usa le armi è buono o cattivo?” chiese il mago.

“É cattivo! Ma me lo hai detto tu di usare le armi!” rispose disorientata la strega.

“E dimmi: è una cosa buona o cattiva uccidere?” incalzò il mago.

“É cattiva! Ma me lo hai detto tu!” rispose ancora più disorientata la strega.

“È vero” disse il mago “ma pensa: perché hai usato le armi e hai ucciso? Per difenderti. Vedi noi abbiamo la possibilità di scegliere che cosa fare e come usare i nostri strumenti: possiamo scegliere di usarli per fare le cose buone o le cose cattive. Difenderti è una cosa buona”.

“E poi ho usato la spada per tagliare la legna che serviva a una bambina piccola” aggiunse Quellochevuole.

“Ecco, vedi. Allora tu sei proprio Quellochevuole. Puoi scegliere di fare quello che vuoi. E che cosa vuoi fare?”

“Voglio fare le cose buone” rispose decisa la streghetta.

E fu così che la strega Quellochevuole diventò una strega buona che tutti i giorni si impegnava a fare le cose buone.

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